[19] A te autem idem illud etiam atque etiam quaeram, quibus rationibus tibi persuadeas deos esse." Tum Balbus: "Equidem attulisse rationes mihi videor, sed eas tu ita refellis, ut, cum me interrogaturus esse videare et ego me ad respondendum compararim, repente avertas orationem nec des respondendi locum. Itaque maximae res tacitae praeterierunt, de divinatione, de fato, quibus de quaestionibus tu quidem strictim, nostri autem multa solent dicere, sed ab hac ea quaestione, quae nunc in manibus est, separantur; quare, si videtur, noli agere confuse, ut hoc explicemus, hac disputatione quod quaeritur."
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19. A te per? chiedo ancora su che cosa poggi il tuo convincimento che esistono gli d?i.
E Balbo: ? A dire il vero a me sembra di averlo chiarito, ma sei tu che mi confondi col tuo modo di ribattere:
quando sembra che tu stia per farmi una domanda ed io mi preparo a darti una risposta subito svii il discorso e non mi
permetti di rispondere. Si sono anche passati sotto silenzio molti punti importanti relativi alla dottrina della divinazione
e dei fato, questioni di cui tu hai trattato piuttosto in breve, ma sulle quali quelli della nostra scuola sogliono soffermarsi
a lungo. Si tratta per? di argomenti distinti dal problema che ora ci interessa. Perci?, se non ti dispiace, cerca di
procedere con ordine e lascia che in questa discussione si chiariscano i termini dei problema?.
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